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Sotto il vessillo dei Pirati di Nisida (‘brand’ estivo dell’Amatori Napoli) i ragazzi della U16 lasciano il segno del loro passaggio anche nel tradizionale torno di beachrugby a Pesaro, conquistando un brillante secondo posto finale. La corsa verso la vittoria si interrompe solo all’ultima partita, comunque moto combattuta, infrangendosi contro i meriti dell’Avezzano, vincitore del torneo, e un appannamento, forse più mentale che fisico, che ha indotto a privilegiare nella prima metà dell’incontro la (vana) ricerca della soluzione individuale, scelta particolarmente deleteria nel beachrugby.
Prima di questa sconfitta però solo convincenti vittorie. All’autorevole esordio contro i Centauri (Perugia), sconfitti con punteggio netto, segue una più sofferta ma meritata vittoria contro i padroni di casa delle Formiche di Pesaro, avversari sempre molto agguerriti e competitivi.
Il primo posto nel ‘gironcino’ proietta i Pirati nel girone a tre per l’assegnazione dei posti sul podio, dove ci attendono, l’Avezzano e il Rugby Rovigo, che nello scontro tra loro chiudono in pareggio. I Pirati vincono la sfida con i ragazzi rodigini, mantenendo, nonostante il punteggio resti sempre ravvicinato, un costante controllo della partita. Dell’ultimo incontro che assegna la vittoria agli abruzzesi, si è già detto, per cui…. la festa ora può incominciare. Perché il torneo di Pesaro, come sanno bene tutti coloro che ci sono stati, è, nell’esperienza di ciascuno, soprattutto quel che c’è prima, dopo e intorno al nucleo agonistico del torneo. Intendiamoci, sul campo nessuno fa sconti e l’impegno fisico richiesto è notevolissimo, insomma (beach)rugby vero! Però nei racconti del ritorno prevalgono le immagini delle tende montate a volte in maniera un po’ precaria e spesso usate più come deposito bagagli che come ricovero notturno. Per la notte infatti c’è la spiaggia, ci sono gli amici, quelli di sempre e quelli mai conosciuti prima, per attendere insieme un’alba brulicante di miniruggers che si preparano per il torneo dei più piccoli, prima di ricongiungersi con le ore di sonno perse durante il viaggio verso casa.