Il Mattino.it, 11/02/2020, Diego Scarpitti
Nasceva 53 anni fa Ivan Francescato, uno dei più grandi del rugby nostrano, trequarti di Benetton e dell’Italia, prematuramente scomparso nel 1999, al quale la Fir ha voluto dedicare l’Accademia nazionale, istituita nel 2006. Accedervi non è per tutti e rappresenta una tappa centrale del percorso formativo. Soltanto i più «fortunati» ne hanno la possibilità. Dalla sua fondazione ad oggi, infatti, l’Accademia Ivan Francescato ha contribuito a lanciare sul palcoscenico internazionale trentasei degli atleti che l’hanno frequentata.
Da pochi giorni ne fa parte il napoletano Paolo Gisonni. Una soddisfazione enorme per il ragazzo di Posillipo, costretto a salutare, almeno per ora, l’Amatori Napoli Rugby. «E’ solo un arrivederci», assicura il tallonatore, classe 2000. «È stata una notizia del tutto inaspettata, però come si dice: «l’inaspettato è sempre più bello del previsto». Sono molto contento di avere quest’occasione, per mettermi in gioco con ragazzi della mia età e dimostrare quanto valgo», ammette orgoglioso Paolo.
Dall’ombra del Vesuvio a Remendello (Brescia). «Mi gioco una chance per disputare il Mondiale under 20, che si svolgerà a fine giugno. Continuerò a praticare la mia vita da atleta e mi allenerò assiduamente come ho sempre fatto a Napoli», assicura. Incrocia le dita e spera. Ben chiari i sogni da realizzare.
Inscindibile il legame con la sua città. «Lasciare i miei fratelli, la mia famiglia in questo periodo dell’anno non è facile, soprattutto dopo una vittoria di assoluto valore come quella del 26 gennaio (13-10 a Bagnoli contro la capolista del girone 3, Unione Capitolina). Ci tengo a ringraziare di cuore il tecnico verdeblu Lorenzo Fusco e l’assistant coach Luca Varriale, che ogni giorno sul campo ci mettono passione, cuore e tanta voglia: con loro iniziato un percorso volto a migliorare sotto ogni aspetto. La preparazione fisica è stata eccezionale, affidata alla cura del professore Felice di Maio e Francesco di Fraia».
Nuovi orizzonti. «Lieto della nuova avventura, ma con il cuore sempre a Napoli. Lascio una grande squadra, un grande gruppo ed un grande staff. Farò il massimo, per portare in alto il nome dell’Amatori Napoli Rugby». Saluti e ringraziamenti.
Da Sud a Nord, dalla Campania alla Lombardia. «Giocherò il campionato di serie A nel raggruppamento 1 e al termine della regular season sarò subito proiettato al mondiale di categoria. Mi allenerò ogni giorno e vivrò lì per 6 mesi», spiega Gisonni.
Formazione e futuro. «Ho già trascorso un altro anno di Accademia a Benevento e un altro a Roma. Non mi spaventa l’idea di andare lontano da casa, anzi sono felice di intraprendere questa nuova avventura. I miei mi supportano in questa scelta. I miei compagni di squadra sono stati felici della convocazione, complimentandosi. Devo ringraziarli per il sostegno che mi hanno dato in campo e fuori, 30 validi compagni che lottano ogni giorno sul rettangolo verde, ad ogni allenamento e ogni domenica».
Accademia e Università. «Naturalmente non interromperò gli studi e scenderò a Napoli, per sostenere gli esami universitari. Sono iscritto a Biotecnologie biomolecolari ed industriali alla Federico II, in attesa di entrare alla facoltà di medicina». Propositi impegnativi.
Considerazioni. «E’ stato difficile comunicare questa good news a mio padre Pietro, specialista in ecografia clinica e medicina nucleare: mi ha sempre consigliato di privilegiare lo studio. In questo caso, -sarò lontano soltanto un semestre-, papà, appena l’ha saputo, mi ha detto: “vai, divertiti ma ricorda che devi studiare come se stessi a Napoli».
Rugby e studio, palla ovale ed esami, in campo e nella vita per il posillipino Paolo Gisonni.