U16 élite: RNA vs. Benevento Rugby (54-0)

Ogni campionato ha un calendario e dunque prevede date di inizio e di fine. Le esperienze non hanno invece una data di scadenza e proseguono fino a quando sono produttive per chi le vive.
Il termine di un progetto coincide con la sua realizzazione, ma un progetto realizzato invece di produrre appagamento può fornire la voglia e la fiducia per porsi traguardi nuovi e più ambiziosi.

Oggi al Villaggio del Rugby di Bagnoli, il RNA U16 ha giocato la sua ultima partita del campionato di élite di questa stagione, vincendo in misura molto netta il derby campano con il Benevento Rugby. Del campionato appena terminato, volendo, si potrebbe dunque a questo punto fare un bilancio ed elaborando i ‘freddi numeri’ – non lo faremo certo qui – troveremmo molte buone ragioni per essere soddisfatti. L’esperienza però prosegue, insieme agli impegni che ancora non sono terminati e il progetto guarda lontano, arricchendosi di nuove sfide, la sua prospettiva si fa più profonda, la sua proiezione più lungimirante.
Niente bilanci, dunque, ma stati di avanzamento, gradini che preludono a salite ulteriori, passi individuali e collettivi in movimento verso una direzione comune.

La vittoria di oggi conferma comunque per il RNA U16 una leadership tra le squadre del Sud, che le consente di ‘tenere a vista’ il livello successivo, quello sul quale si compete alla pari con realtà i cui progetti sono iniziati prima del nostro, ma con i quali ormai possiamo dirci allineati.
E’ una vittoria quella contro i sanniti che d’altra parte racconta molto di questa squadra, nel bene e nel ‘meno bene’.
Racconta ad esempio di una squadra che grazie all’aggressività sui punti di incontro – certamente una delle sue caratteristiche migliori – riesce a mettere in difficoltà ogni avversario, creando pressione e anche buone piattaforme di attacco, ma conferma anche una certa macchinosità nella costruzione del gioco che rimane spesso troppo chiuso. La capacità di non pochi tra i nostri ragazzi di creare break anche importanti nella difesa avversaria ha risolto, nella partita con il Benevento, molti problemi (e prodotto molte mete), ma contro difese più organizzate la cosa funziona meno.

Da accogliere come un dato molto positivo il fatto che la nostra area di meta è rimasta inviolata, ma se nel primo tempo questo è dipeso da una possesso pressoché esclusivo del pallone, nel secondo, segnato invece

da una lunga latitanza del gioco e ricorrenti amnesie, il passivo è rimasto inchiodato allo zero grazie ad una difesa tenace che – anche qui come sempre – si esprime al meglio nelle fasi ‘di trincea’, mentre non sempre si mostra pronta ad adeguarsi nelle fasi di riposizionamento e occupazione dello spazio.


Molto incoraggiante infine la disponibilità, evidenziatasi in diverse occasioni, alla ricerca del sostegno per mantenere in vita il pallone, resa tuttavia meno efficace da errori di handling la cui incidenza potrebbe certo essere ridotta se la capacità di concertazione e la confidenza col gioco fossero incrementati anche grazie ad una maggiore costanza negli allenamenti.

Poiché, infine, dopo questa partita siamo entrati ufficialmente nella fase di transizione tra la stagione in corso e quella futura e dunque lo sguardo inizia a esercitarsi sui futuri scenari delle categorie, un’ultima, promettente notazione: dei 22 ragazzi scesi oggi in campo, ben 10 erano del 2004 e altri della stessa annata avrebbero potuto essere schierati.

Guardando il prossimo anno dal punto di vista della U16 appare rassicurante la presenza di un folto gruppo di giovani e motivati atleti che quest’anno, anche grazie agli impegni della squadra regionale (che domenica prossima conclude il suo parallelo campionato), è potuto crescere e maturare, al punto da essere a volte ‘trainante’ anche per i compagni più ‘anziani’ del 2003. Per questi ultimi l’esperienza del campionato di élite ha rappresentato un fondamentale viatico in vista del passaggio alla categoria superiore, nella quale porteranno, ne siamo certi, entusiasmo e voglia di far bene. Insieme alle difficoltà di una categoria molto dura, ad attenderli, anche in questo caso, c’è però la prospettiva, che speriamo anche loro contribuiscano a concretizzare, di partecipare ad un campionato di alto livello. Don’t stop ’til you get enough … anzi non fermarti neppure se pensi di averne abbastanza.