[sgmb id=”2″]
I risultati contano.
Contano le vittorie e contano le sconfitte.
Conta quanto hai lottato prima di arrenderti e se poi magari non ti sei mai arreso.
Conta quanto il tuo avversario ha dovuto lottare per avere, alla fine, ragione di te.
Conta quanto hai saputo soffrire per arrivare alla vittoria e quanto ti ha fatto male la sconfitta.
Conta quello che hai imparato dalla sconfitta e quello che la vittoria ti ha insegnato.
Conta esserci, perché se non ci sei o se ti nascondi, non conti niente.
Contano i punti, perché sono una misura, contano anche quelli che non hai subito e quelli che non hai segnato… perché sono una misura.
Conta quanto sei lontano dalle tue sicurezze per vedere se ne riesci a trovare di nuove.
A conti fatti è valsa senza dubbio la pena percorrere 1500 km in due giorni per partecipare al Torneo ottimamente organizzato dagli amici del Colorno Rugby.
La presenza, oltre alle tre squadre straniere (una inglese, una gallese e una canadese), di quattro squadre che giocano nel campionato di Elíte, in linea con la tradizione del torneo e le aspettative di chi vi partecipa ha contribuito a definire uno standard qualitativo estremamente elevato, al quale hanno mostrato di adeguarsi TUTTE le squadre, compreso il Rugby Napoli Afragola. Archiviata la vittoria nel campionato regionale, ma anche grazie ad essa, la U16 può e deve guardare ad obiettivi che richiedono un ulteriore salto di qualità e anzi si potrebbe dire che il vero obiettivo consiste proprio nel dimostrarsi capaci di effettuare quel salto.
La partecipazione al Torneo, da questo punto di vista, aveva la funzione di misurare l’altezza di quel salto e avere l’occasione per provare a varcare l’asticella posta ora più in alto sui ritti di questa stagione agonistica.
Il saltatore che deve aggiungere una manciata di centimetri al suo salto precedente, deve perfezionare la ricorsa, affinare la tecnica di scavalcamento, trovare il giusto punto dello ‘stacco’, ma soprattutto ha bisogno di chiedere alle proprie gambe di assecondare la follia di chi è convinto che i piedi, fatti per stare contatto con il suolo, possono essere usati per liberarsi da quel contatto, innescando la meccanica del più innaturale e perfetto dei gesti. La strada per arrivare a credere nell’efficacia di quel gesto di apparente insensatezza, è fatta di allenamenti, sacrifici, disciplina, ma anche di entusiasmo, fiducia, volontà ed è la stessa strada che i ragazzi della U16 si trovano a dover percorrere d’ora in avanti.
Il Torneo di Colorno è stata la prima, ideale tappa di questa seconda parte del viaggio della U16 lungo il corso di questa stagione ed è servita a comprendere molte cose. In primo luogo che il RNA aveva tutte le carte in regola per sedere al tavolo sul quale si giocava la partita, anche se, alcuni tra gli altri giocatori avevano in mano carte migliori.
Il nostro primo avversario è il Verona, squadra dotata di grande fisicità e ottima organizzazione, dominante in mischia e ordinata nel gioco. Il RNA è costretto ad una partita quasi esclusivamente difensiva, ma per giungere alla meritata vittoria, frutto di due mete, i ragazzi veneti devono faticare non poco per superare la coraggiosa ed efficace resistenza opposta dal RNA.
Il secondo incontro ci vede contrapposti ai padroni di casa del Colorno che concluderanno il torneo al secondo posto, sconfitti solo in finale dagli inglesi del Chippenam (per una sola meta a zero). Sarà questa per il RNA la sconfitta con il passivo più pesante (15-0), ma il risultato non rispecchia del tutto l’andamento della partita che per lunghi tratti ha visto i nostri ragazzi prevalere nel possesso e provare senza timore a spostare il pallone secondo il modulo di gioco a loro più congeniale. L’ottima organizzazione difensiva degli avversari e la loro maggiore capacità di finalizzare le occasioni hanno determinato il risultato finale.
L’incontro successivo ci vede opposti ancora una volta ad una squadra veneta, il Valpolicella, e usiamo dal campo sconfitti con il minimo scarto (0-5), ma con il massimo dei rimpianti. Dopo la meta subita proprio all’inizio della partita, a causa dell’unico vero, totale black out difensivo di tutto il torneo, gli sforzi del RNA di recuperare, si infrangono sulla solida difesa degli avversari ma anche sugli scogli di alcune ingenuità e di una certa frenesia, che impedisce alla nostra U16 di concretizzare le buone piattaforme di attacco che pure era riuscita a creare.
Resta da disputare ancora una partita, inseguendo una vittoria che oltre ad scongiurare un indesiderato ultimo posto, consentirebbe di correggere l’inestetismo di quello zero che purtroppo ancora accompagna una prestazione tutt’altro che disprezzabile. E contro il Monferrato arriva finalmente anche la vittoria (12-0). Sebbene si tratti di una squadra che, come noi, arriva da un percorso di sconfitte, a conferma dell’alto livello del torneo, il Monferrato si rivela un avversario ostico e pericoloso. La stanchezza e gli infortuni pesano su entrambe le contendenti, ma la voglia di vincere non manca a nessuna delle due e ancora una volta si assiste ad un incontro vibrante e ben giocato, che il RNA fa suo grazie a due belle mete che premiano l’intraprendenza della squadra e la qualità dei sui giocatori.
E’ facile immaginare che alla fine di questo torneo il taccuino (ideale o forse reale) dei tecnici si sia riempito di appunti e di spunti da sviluppare nel mese di lavoro che ci separa dalla fase interregionale, per consolidare i punti di forza – in alcuni casi già noti, in altri meno scontati – che sono emersi a Colorno, minimizzando l’incidenza negativa degli aspetti meno positivi evidenziati dal crescente livello di impegno imposto dalla qualità degli avversari.