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Dura battuta d’arresto per la U16 RNA nel barrage di qualificazione per il campionato di elite, che cede, con un pesante passivo finale, alla forte formazione romana del Villa Pamphili, il cui valore ci era noto, al pari delle difficoltà tra le quali sta faticosamente proseguendo, il percorso di costruzione di questa squadra.
Dopo questo primo mese di preparazione, complici la perdurante mancanza di un campo di allenamento stabile (ma il momento del ritorno a casa è ormai vicinissimo) e – bisogna dirlo – l’andamento un po’ asimmetrico e altalenante dell’impegno di diversi atleti, i progressi realmente apprezzabili sono limitati e dunque appena il livello si eleva, tendono ad accentuarsi, enfatizzandosi a volte oltre misura anche nel risultato, le differenze con squadre dotate di una buona struttura di base e meglio preparate.
Bisogna tuttavia ricordare che nonostante queste premesse sfavorevoli, i nostri ragazzi hanno disputato un primo tempo tutt’altro che impeccabile ma coraggioso ed intenso, limitando in maniera efficace gli attacchi avversari ed anzi creando loro anche qualche apprensione soprattutto nella primissima parte della gara. All’intervallo di metà partita il punteggio vede infatti il Villa Pamphili condurre con una meta di vantaggio (0-5), ma forse con qualche certezza in meno.
Nella ripresa purtroppo la musica, come si suol dire, cambia. I romani rientrano in campo con maggiore convinzione e fiducia, commettono meno errori nel gioco alla mano e segnano due mete in rapida successione. La partita in realtà finisce qui o almeno si spezza definitivamente l’equilibrio che la tenacia dei ragazzi del RNA era riuscito a mantenere sostanzialmente integro nel primo tempo. Nonostante arrivi anche una bella meta, frutto non casuale di una delle rare azioni che i padroni di casa hanno saputo costruire in maniera accurata e senza commettere banali errori, la tenuta mentale e quella fisica degradano parallelamente e progressivamente, rendendo le cose molto più facili agli ospiti, che ne approfittano per andare ripetutamente in meta.
Può darsi che il bicchiere non sia arrivato a riempiersi neppure per la metà che coincide con una visione ottimistica delle cose, ma ci sono tuttavia ragioni, confermate anche da questa partita, per essere fiduciosi: esistono in questo gruppo qualità già note da valorizzare e qualità che iniziano ad emergere – timidamente, sporadicamente, ma iniziano ad emergere – e che bisogna saper cogliere e coltivare. Quando l’incontro di queste due prospettive, attraverso un paziente e costante lavoro, inizierà a produrre risultati, la forbice di prestazioni e di risultati che oggi è rimasta così divaricata si chiuderà rapidamente.
Il barrage prosegue con un turno di ripescaggio che conduce alle partite di finale: l’obiettivo è ancora davanti a noi e l’unico modo per non perderlo di vista è quello di riprendere il cammino, viaggiando, tutti insieme, nella giusta direzione. A questo proposito, merita di essere sottolineata, tra le cose positive della giornata, insieme ad un impeccabile terzo tempo, la presenza sugli spalti, tra i numerosi spettatori, di una nutrita e ‘qualificata’ rappresentanza delle squadre seniores, segno tangibile e percepito dell’avvenuto formarsi di una comune identità che attraversa tutte le categorie e diventa “sostegno”. Non è scontato, non è un dettaglio.