Intervista a Luciano Dublino

Dall’8 al 13 ottobre avrà luogo presso Bermuda il prossimo World Rugby Classic, torneo annuale che vede protagoniste le selezioni internazionali di sei squadre over 35 di tutto il mondo; e all’interno della squadra dei 22 giocatori di Italian Classic XV scelti dal presidente della società, Marcello Cuttitta, e dal coach, Ramiro Cassina, vi è proprio il nostro Luciano Dublino, giocatore del nostro 1°XV. Abbiamo perciò deciso di fargli alcune domande riguardo questa nuova esperienza.

 

 

 

  • Ciao Luciano, noi in casa Amatori siamo molto orgogliosi della tua convocazione.
    Cosa hai provato appena ricevuta la notizia? Te lo aspettavi?

Diciamo che è stata una bella emozione, forte e ciò ha scatenato in me una grande carica ed una buona dose di adrenalina anche durante le ore successive alla telefonata. Più o meno me lo aspettavo perché in passato il discorso era già stato accennato con Marcello Cutitta, presidente dell’Italian Classic,che ringrazio infinitamente per questa occasione che mi sta dando; poi a causa di diversi, motivi tra cui i miei viaggi, non era ancora accaduto, ed invece quest’anno alla fine è successo. Quindi tirando le somme un minimo me l’aspettavo, ma non quest’anno.

 

  • Da quando sei venuto a conoscenza della convocazione, è cambiato qualcosa nella tua routine da atleta?

Da quando ho avuto la notizia non è cambiato praticamente nulla nella mia vita da sportivo,ma è iniziato un pensiero costante sull’obiettivo, diciamo che si è insidiata una mentalità da atleta. È stato ed è tutt’ora un pensiero costante e fisso, e lo sarà fino a sabato sera quando scenderemo in campo con la Francia.

 

  • Come sappiamo questa non è la tua prima esperienza all’estero, tuttavia ora sarai in vesti “nazionali”, cosa credi sarà diverso questa volta?

Non è la prima esperienza all’estero, ho già avuto la fortuna e l’opportunità di giocare in serie minori, però in quelle occasioni ero il singolo giocatore che rappresentava se stesso ed in minima parte l’Italia; questa volta invece saremo una squadra che rappresenterà un’intera nazione. Qua si tratta di indossare una maglietta con uno scudetto sul petto e rappresentare tutto ciò è sicuramente una responsabilità sia dentro che fuori dal campo. Quindi questa volta sarà differente perché non sarò solo ma sarò all’interno di un gruppo dove scenderemo in campo tutti come una cosa sola e saremo portavoci del nostro paese.

 

  • A chi dedicheresti la tua prima meta?
    La prima meta semmai dovesse succedere sarà per Ramiro e Martine, i miei nipoti, assolutamente.

 

  • Siamo in chiusura oramai, desideri aggiungere altro?

Vorrei ringraziare tutta la società per il sostegno, inoltre tutti i giocatori e le persone che ruotano attorno al club per le belle parole spese verso di me. Inoltre ringrazio il gesto affettuoso di Alessandro Fusco che mi ha telefonato personalmente non appena non appena ha saputo la notizia, per complimentarsi ed augurarmi  in bocca al lupo.