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In genere, quando alla fine di una brutta partita, giocata male, si raccoglie comunque una vittoria, si è soliti dire che di positivo c’è almeno il risultato. Nel caso del primo incontro della nostra U16 nel campionato regionale, l’ultima affermazione è vera solo se intesa in senso ‘contabile’, considerato che a cinque minuti dalla fine le squadre erano separata da due soli punti e l’esito sarebbe potuto anche essere diverso.
Il Vesuvio si è confermato un avversario coriaceo, fisicamente molto solido e con qualche apprezzabile individualità, un cliente comunque molto scomodo per un RNA che si è intestardito a cercare, molto più del necessario, la sfida individuale e l’impatto nelle zone a più alta densità difensiva, scelte che solo molto raramente hanno consentito avanzamenti significativi. Non a caso, tutte le mete sono arrivate innescando le volate di chi aveva gambe veloci su cui contare e nella maggior parte dei casi partendo da situazioni di gioco ‘rotto’, quindi con scarsa o nulla costruzione.
Anche la disciplina ha lasciato a desiderare e gli avversari, sfruttando bene i numerosi calci di punizione concessi, hanno potuto non solo risalire facilmente il campo, ma, grazie alle trasformazioni, anche mantenersi sempre vicini nel punteggio. E a proposito di indisciplina, spiace dover segnalare nel comportamento di alcuni spettatori trascendimenti che andrebbero in ogni caso evitati e che sono tanto più censurabili in quanto si manifestano in contesti ed esperienze orientati a finalità educative.
Difficile nascondere, alla fine, un po’ di delusione per una prestazione, certamente molto al di sotto delle potenzialità di questa squadra e che comunque lascia sul terreno molti più interrogativi di quante risposte sia stata in grado di fornire.
Il campionato è appena iniziato – ed è iniziato in ogni caso con una vittoria (con bonus offensivo) – e dunque di tempo a disposizione per sistemare quello che non va ce n’è tanto. La maggior parte dei ragazzi d’altra parte ha mostrato, fino ad ora, encomiabile serietà e impegno, assicurando costante presenza agli allenamenti, anche a fronte, per alcuni, di impieghi molto limitati o pressoché inesistenti nelle partite sin qui disputate.
Mantenere alto e anzi elevare ancora il livello di motivazione, incrementando la voglia di tutti di migliorarsi e la possibilità per tutti di mettersi alla prova sono sicuramente, insieme al lavoro sulle skills e al costante richiamo alla necessità di una maggiore disciplina, alcune delle strade da percorrere.