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E’ ancora una volta il tramonto sulla spiaggia di Baia Flaminia a Pesaro a fare da sfondo, suggestivo e ormai iconico, alla chiusura della stagione agonistica della nostra U14. Mentre infatti a centinaia di chilometri di distanza, sulla spiaggia di Miliscola, un’altra indomita formazione U14 rappresentava l’Amatori Napoli al Trofeo Antonio Caiazzo, i ‘piratuzzi’ napoletani sono stati protagonisti, come da tradizione – credo ormai quasi decennale – al Torneo di Beach Rugby Città di Pesaro.
E come da tradizione per i tornei di questa stagione, non è facile stabilire se, nel raccontare l’andamento del torneo, si deve far prevalere la linea della soddisfazione o quella del rammarico.
Considerato che in questo caso in particolare gli elementi di contesto (il campeggio sulla spiaggia, il senso di libertà, il formarsi di una comunità allo stesso tempo precaria ma unita, il divertimento assicurato dall’eccentrica esperienza) rappresentano un formidabile riequilibrio per eventuali delusioni, faremo prevalere la soddisfazione… senza dimenticare tuttavia una punta di giustificato rammarico.
Il terzo posto, conseguito al termine di una finale combattuta ma vinta con sicurezza contro una delle formazioni ‘di casa’ è un risultato che dal punto di vista della qualità del gioco espresso e della intensità agonistica che lo ha accompagnato va forse un po’ stretto ai ragazzi dell’Amatori Napoli. Eppure alla fine sembra essere giusto così perché la possibilità di conseguire un risultato migliore (anzi il migliore in assoluto), certamente alla portata dei napoletani, è stato compromesso da una sconfitta nella prima partita, attribuibile in misura prevalente – anche se ovviamente non esclusiva – ad un difetto di approccio e di concentrazione.
Dopo quella inopinata sconfitta, per una sola meta, l’Amatori Napoli ha infatti inanellato una serie di tre convincenti vittorie, compresa quella (11-8) contro le Formiche Gialle che saranno poi i vincitori del torneo. Ed è soprattutto in questa partita che la nostra U14, in versione beach, ha mostrato qualità non comuni nell’interpretare il particolarissimo modello di gioco che il beach rugby impone, eseguito peraltro con un livello di intensità e una grinta che hanno destato una grande impressione in tutti i presenti. A parità di punteggio sarà solo la differenza mete a consentire agli sconfitti l’accesso alla finale per il 1°/2° posto, condannando noi a giocare quella per il 3°/4°.
Nessuna sorpresa, in realtà, per chi li conosce: sono fatti così, nel bene (tanto) e nel ‘meno bene’.
Lo svolgimento parallelo del torneo U16 e, il giorno successivo, quello U12 erano lì a ricordare che è arrivato anche il tempo dei passaggi di categoria. In molti salutano la U14 per transitare nella categoria superiore, molti altri aspettano l’arrivo dei nuovi compagni con i quali, tra poco più di due mesi, incominciare una nuova stagione.