Cadetta: Amatori Napoli Vs. Vesuvio (12-7)


12


7

[sgmb id=”2″]

La Cadetta dell’Amatori Napoli Rugby chiude con un una vittoria il suo primo anno di attività, in questa domenica di Coppa Campania in cui si confronta con una formazione del Vesuvio un po’ inedita, con innesti dell’ Afragola e dello Scampia.

I primi 50 minuti si fermano sullo 0-0, complice la carente attitudine al finalizzare il gioco, da entrambe le parti. Ad animare il freddo risultato ci pensano gli animi caldi dei trenta in campo, collezionando due cartellini rossi per l’ANR e tre per il Vesuvio, in un “rugby” che nessuno vorrebbe mai vedere. Come una madre che divide due fratelli, senza decretare chi ha torto o ragione e ne divide le colpe, agli educatori/allenatori resta il compito di formare non solo il gioco, ma anche la disciplina dei nostri atleti

Ritornando al gioco, il Vesuvio va in meta da una ripartenza da mischia sui 5 mt. difesa male dai Napoletani; come da cliché, l’Amatori Napoli prima di fare il suo gioco deve prima farsi qualche cerchio di purgatorio, ed ecco che finalmente arriva una buona meta e la successiva trasformazione.
Al 70′ un guizzo di Mauriello che lascia sul posto una difesa poco attenta e marca una meta lunga 30 metri di dribbling.
Negli ultimi 10 minuti di gara, vissuti da fronte a fronte, il Vesuvio termina in attacco ma una buona salita difensiva li porta all’errore.

Fischio finale dell’arbitro e un buon terzo tempo, che tranquillizza tutti e riporta ad un clima disteso le due compagini.


Rubo per un attimo le vesti del Sig. Franco Tagle, per raccontare anch’io quella che è una storia di Rugby vissuto.
Serie B (la prima dell’ANR) di qualche anno fa: era un anno in cui le prendevamo su tutti i campi e le nostre partite duravano un solo tempo, qualche volta finito anche in vantaggio, per poi arrivare a chiusura di di gara con un gap medio di 40 punti sotto.
Dovevamo giocare in Sicilia, ma la Tirrenia non partiva per Palermo a causa delle avverse condizioni meteo.
Ormai convinti di tornarcene a casa un tizio, anche ormai grandicello e che di acqua ne aveva già presa tanta, fa fermare il pullman e scende per tornare dopo dieci minuti con i biglietti fatti e oltre mille euro in meno nelle sue tasche avendo comprato i biglietti dalla Snav che, essendo privata, partiva con delle tolleranze diverse.
A Palermo perdemmo, ma tra quel fango, vento e pioggia che venivano giù nel velodromo dello Zen, tanti di noi ti hanno ringraziato per averci fatto sentire quei sapori. Perché noi siamo un po’ matti e quando alle labbra arriva la terra bagnata dalla pioggia e sulla faccia i tagli del vento, capiamo il sapore del sacrificio, piacevole, che rimettiamo in esso.
Ieri hai riavuto la maglia di quell’annata e nessun ringraziamento è dovuto: siamo noi a ringraziare te, per aver messo dentro di noi un tassello importante della nostra vita sui campi e forse anche fuori.
Grazie Stefano Tagle.
(Enzo Barra)