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La Repubblica edizione del 19/10/2019
Pasquale Tina
“La nostra prima volta in serie A”. Così l’Amatori Napoli Rugby ha sbandierato sui social con un pizzico d’orgoglio l’esordio in campionato in programma domani alle 15.30 contro Civitavecchia. Il Villaggio nell’ex base Nato, fiore all’occhiello dell’Universiade napoletana, riapre i battenti per accompagnare la cavalcata dell’Amatori. Si parte a fari spenti ma c’è la voglia di stupire. “Vogliamo fare un campionato tranquillo – spiega il presidente Diego D’Orazio – e salvarci il prima possibile”. In realtà si guarda in alto. Il progetto Amatori è solido e nel giro di qualche anno punta a raggiungere il rugby di vertice e la Top 12 che è la massima espressione della palla ovale in Italia. “La nostra filosofia è sempre la stessa – continua D’Orazio – ora puntiamo a fare bene in serie A. C’è sicuramente un pizzico di emozione. Abbiamo lavorato bene e speriamo di mettere in difficoltà un avversario solido come Civitavecchia”. L’Amatori è quasi tutta made in Naples. “Il nostro è un rugby a chilometro zero”, spiega D’Orazio.
“Il settore giovanile è il nostro fiore all’occhiello. Produciamo in casa i nostri giocatori”. Con qualche eccezione, ovviamente: gli stranieri sono argentini – il confermato Salice e e la novità Belgrano – poi sono arrivati Santillo (da Parma), Notariello (da Benevento) e Pulimeno (da Torre del Greco). L’allenatore è Lorenzo Fusco, nipote di Elio, leggenda della Partenope. “L’età media è giovane – continua D’Orazio – è di circa 23 anni. C’è la voglia di stupire”.
L’intento è creare un binomio con il pubblico. “L’anno scorso avevamo circa 300 spettatori sugli spalti, adesso speriamo di raddoppiare il numero e creare un feeling speciale con i nostri tifosi”. L’Amatori è pronta. Napoli aspetta il grande rugby dopo i fasti della Partenope che conquistò due scudetti nel 1965 e nel 1966.